``Crisalide``
Simona Spataro, nata e cresciuta in Sicilia, studia fashion design e storia della moda. La capsule “Crisalide” si ispira a Casa di bambola, il testo teatrale di Ibsen che racconta la storia di Nora, una donna pronta a scontrarsi violentemente con l’ipocrisia di certe convenzioni sociali. «Depressa e confusa dalla sua fede nell’autorità, perde la sua fede nella sua correttezza morale e nella sua capacità di crescere i suoi figli.
Una madre in una società contemporanea che proprio come certi insetti che fuggono e muoiono quando compiono i loro doveri nella propagazione della loro razza.» Questo è ciò che l’autore del testo spiegava nei suoi appunti; riflessioni che tutt’oggi sembrano ancora fortemente contemporanee. Certe libertà vengono ancora negate a secondo dell’identità sessuale e molti doveri ideologici ingabbiano, soprattutto le donne, a degli stereotipi culturali. Perciò la collezione racconta una fase di emancipazione. Un graduale passaggio verso l’esaltazione della vita e la libertà; la capacità di trovare la forza di spezzare le abitudini e mettersi in gioco sul proprio ruolo sociale. Di abbandonare gli stereotipi e intraprendere un viaggio alla ricerca del proprio essere.
La traduzione materica di questa metamorfosi avviene con tessuti naturali, prodotti utilizzando filati come l’ortica, la canapa, la lana e la seta. Inoltre la collezione presenta anche maglioni e gonne lavorate a maglia in lana mohair. La gamma cromatica vede la predominazione di colori cupi, su cui vengono applicate lavorazioni con cannucce di vetro blu, topazio e argento.
Gli abiti sono leggeri e non costringono il corpo ma al contempo alcuni capi vengono realizzati come fossero delle bende in jersey, che ricordano le garze utilizzate per coprire le ferite ancora aperte. I fiori in maglia poi simboleggiano la rinascita; il riuscire ad affermarsi come persona e il rifiuto di essere la bambola di qualcuno.