``Antifragile``
La capsule collection “Antifragile” di Laura Fazzio assorbe la titolazione dal saggio di Nassim Nicholas Taleb, in cui viene esplicata la reazione, quasi biologica, dell’essere umano agli eventi di natura negativa. Lo scritto determina che gli uomini e le donne, trovandosi ciclicamente a fronteggiare le problematiche della vita, sviluppano pian piano una naturale, e progressivamente maggiore, capacità di gestione delle avversità. La trasposizione in moda avviene pertanto dalla volontà di mettere in luce le proprie fragilità; l’ideale da raggiungere è lo svelamento totale di sé stessi, che si tramuta da forma di resa ad atto di forza. Nella collezione campeggiano tessuti delicati come lo chiffon di seta o georgette, ma anche materie maggiormente strutturate come la pelle di vitellina o i jeans. I colori variano dal blu polvere ai toni del fiordaliso, dal blu alice e notte fino all’ambra; poi rosa tenue e verde lime chiaro. Gli abiti sono ispirati al mondo della lingerie, per dare tangibilità alla metafora di ostentare quello che convenzionalmente andrebbe celato. La resa finale vanta tagli asimmetrici; una salopette destrutturata, pantaloni con effetto sgretolato che palesano un’ipotetica metamorfosi, in azione dal basso verso l’alto, mostrando perciò maggiormente il corpo nella sua parte superiore. Il cambiamento di stato viene reso tecnicamente con una serie di Rouge dall’effetto visivo riconducibile a una serie di scatti onirici del fotografo coreano Cho Gi-Seok. Una tensione verticale per silhouette morbide, fluide, a volte contrapposti a corpetti in pelle, giacche squadrate o denim.