``Elohim``

Partendo dalla teoria delle stringhe, ovvero dalla tesi che il mondo conosciuto abbia altre dimensioni a noi non visibili, Bianca Aloisi immagina la moda come un filo conduttore che abbatta le comuni leggi della fisica. La capsule “Elohim” perciò accentra l’attenzione sugli esseri umani, visti come epicentro del cosmo e supereroi; anime visionarie e soluzioni mistiche di quest’analisi metafisica. Nella collezione la donna è artefice del suo destino ed è fonte di luce e fede. La capsule pertanto viene resa completamente in bianco proprio per manifestare visivamente un ipotetico battesimo; la rinascita come equazione di esseri fisici e spirituali. La tuta di neoprene viene intagliata e imbandita di perle vere di fiume, quest’ultime chiara referenza al mondo camp. La giacca catarifrangente tratteggia l’ossatura dello scheletro umano e viene costruita coi tagli tipici della couture. Gli elementi moderni come i Led sfociano volontariamente nel cyberpunk; abbattono la linea temporale. E così gli accessori futuristici si sovrappongono ai tratti distintivi della classica sartorialità, che a sua volta si sovrappone alla cruda primordialità del corpo umano.

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